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FESTA DEL LAVORO: 1 maggio 2015

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Festa dei lavoratori, ma ancor più Festa o, meglio giorno per rinfrescarsi la memoria, per accendere i riflettori in maniera decisa e continuare a tenere la luce accesa su chi un lavoro non ce l’ ha.

Chi non lo ha mai avuto…chi lo ha perso…chi vive sotto il giogo di parole come “mobilita’” “cassa integrazione”  “esodato” ecc.

Giorno per ricordare chi si spacca la schiena tutti i giorni, in nero, per mettere insieme qualche euro per dar da mangiare ai propri figli.

Giorno per ricordare chi viveva del proprio lavoro e ora fa la fila alla Caritas per un pacco di pasta.

Giorno per ricordare chi ha dovuto e deve appoggiarsi alla pensione, e vivere di nuovo nella casa di genitori anziani, sennò non puo’ arrivare alla fine del mese.

Giorno per ricordare chi e’ arrivato a dormire in macchina quando non per strada, perché non gli è rimasto più nulla.

Giorno per ricordare coloro che hanno deciso che era piu’ dignitoso morire, che vivere senza sentirsi dignitosi per mancanza di un lavoro.

Giorno di chi lavorava in un ufficio e ora pulisce le scale di un palazzo o il sedere di un anziano/a infermo.

Giorno di ulteriore schifo per politicanti dalle tasche piene che non rinunciano a mezzo privilegio e istigano odio tra chi è sempre più povero.

Buon primo maggio eh!

Lucia

LIGABUE “Non ho che te”:

Non Ho Che Te – Testo

L’inferno e’ solamente una questione temporale
a un certo punto arriva punto e basta
a un certo punto han chiuso l’ingresso principale e
hanno detto avete perso il posto
e’ vero il mio lavoro e’ sempre stato infame
ma l’ho chiamato sempre il mio lavoro
e c’han spostato sempre un po’ più avanti la pensione
ma quello adesso e’ l’ultimo pensiero
Non ho che te
non ho che te
ti chiedo scusa se ti offro così poco
Non ho che te
non ho che te
volevo darti tutto ciò che avrei dovuto
volevo darti tutto ciò che avrei voluto
L’inferno è solamente una questione personale
all’improvviso e’ il posto che frequenti
in banca son gentili ma non mi danno niente
la stessa gentilezza del serpente
I giorni sono lunghi non vogliono finire
le luci sono quasi tutte spente
Il sindacato chiede un’altra mobilitazione
per quelli che ci sono ancora dentro
Non ho che te
non ho che te
che cosa ho fatto per meritarmi tanto
Non ho che te
non ho che te
ti chiedo scusa se non ti darò abbastanza
ti chiedo scusa se ti chiederò pazienza
E l’altro giorno ho visto il titolare
aveva gli occhi gonfi
la giacca da stirare
mi ha visto si e’ girato stava male
aveva gli occhi vuoti
la barba da rifare
L’inferno e’ solamente una questione di calore
com’e’ che sento il gelo nelle ossa
che cosa te ne fai di uomo che non ha un lavoro
di tutti quei vorrei pero’ non posso
vedessi quanto buio sotto questo sole
ma e’ molto se non vedi niente
vedessi dove arrivano i pensieri di qualcuno
vedessi amore come fan spavento
Non ho che te
non ho che te
ti chiedo scusa se ti offro così poco
Non ho che te
non ho che te
volevo darti tutto ciò che avrei voluto
Non ho che te
non ho che te
che cosa ho fatto per meritarmi tanto
Non ho che te
non ho che te
ti chiedo scusa se non ti darò abbastanza
ti chiedo scusa se ti chiederò pazienza.