
Lucia, dicembre 2018, autoscatto.
Cinquant’anni. Non mi piace come compleanno, la cifra mi fa un poco paura, il tempo alle spalle più lungo di quello davanti, il corpo che cambia, e per una donna, inutile dire il contrario, è più difficile farci i conti, quasi che un cinquantenne uomo assumesse fascino e donna comininciasse solo ad invecchiare davvero.
Non mi piace eppure non ci ho pensato molto fino ad oggi, in cui mi viene, forzatamente, da riflettere.
Non me li vedo addosso questi anni, magari non li vedo io e li dimostro tutti, ma io non li so vedere.
Se guardo indietro mi rendo conto che non vi è periodo in cui tornerei. Nessuno. Ho un passato intriso di sofferenze dacché ero bambina, adolescente, ragazza e poi donna, madre. No, non ho nostalgia. I migliori anni della mia vita sono stati gli ultimi tre. Poca salute sempre, kg in più, disagi tanti, liti in casa, pochi soldi…ma anche sogni mai avuti, speranze mai avute, utopie magari, ma le utopie fanno lottare, resistere, provare. E poi poesie, disegni, filastrocche, fotografie…la possibilità di muovermi di più, vedere piccoli posti nuovi. Io e Stella in vacanza da sole.
Mia figlia è cresciuta e il nostro legame è molto più forte. Non sono una madre che rimpiange i primi anni della sua bambina, perché ero talmente torturata dalla sofferenza che non riuscivo a vivere che in piccola parte la bellezza di Stella. Ora lei è più autonoma, anche contrappositiva, tosta, ma quanto riusciamo ad essere più vicine! Non è semplice questa mia maternità solitaria, eppure anch’essa, così tardiva, ha in qualche modo aggiunto vita alla vita.
Sono riuscita a sentirmi felice in questi ultimi anni. Felice davvero,in certi momenti. E mi sono resa conto di non esserlo mai stata così, prima. Merito soprattutto di qualcuno che, pur da lontano, mi ha insegnato a guardare la vita con altri occhi. E mi ha insegnato un universo di cose ed arricchito come mai nessuno prima. Mi ha insegnato ad oltrepassare i limiti. La capacità di sognare, di gioire ,di sperare di cambiare nascono anche dalla stima quotidiana di qualcuno, dalla sua fiducia . E non importa dove esso viva, quanto lontano, non importa nemmeno se non lo incontreró mai. Ci sono creature che sono regali nella vita, preziosi, che segnano un prima e un dopo;che riempiono il tuo bagaglio vuoto d’amore e ti aiutano a toglierne i macigni, ti danno mezzi per provare a vivere davvero e non solo resistere e sopravvivere.
Non sono religiosa eppure in qualche modo credo ci siano angeli, o magiche creature, che portano il miracolo in sé e che è immensa fortuna incontrare.
Starà a me continuare ad arricchire il mio bagaglio che è rimasto vuoto così a lungo e procedere nonostante le difficoltà, con occhi nuovi e capaci di vedere bellezza.
Spero di farcela. Spero di essermi. meritata questo magico incontro. Gli acciacchi, pesanti pure, ce li ho da quando ho 14 anni, sono allenata mio malgrado.
E quindi con la mano stretta in quella di Stella e un angelo nel cuore e nei pensieri, procedo.
Spero di non sentirmi mai troppo vecchia per sognare, ridere, giocare, essere ridicola e buffa.
50 anni…magari comincia ora lo spettacolo, non lo so, so però che me lo meriterei e lo meriterebbe chi mi ama davvero.
Lucia Lorenzon, 16 dicembre 2018
E sono arrivati anche i cinquanta
non è che ne sia poi così affranta,
son tanti son pochi,
alla fine che importa,
io oggi, intanto, mi mangio la torta.
Alla fine non son questi i pensieri
se si mantengon vivi
speranze e desideri.
E se si fa fatica
si riprova domani,
si lotta si lotta e mai si desiste
pensando sempre
che l’ “ormai” non esiste.

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