Tra fine febbraio e inizio marzo sui Colli Euganei vi è una meravigliosa camminata che si può fare lungo il Sentiero numero 12 dei Colli Euganei, quella del Monte Fasolo, percorrendo la Via dei Mandorli, dove si può ammirare uno spettacolo che anticipa la primavera: la fioritura dei mandorli. Fiori bianchi e rosa e alberi, con forme a volte molto particolari, anche visibilmente vecchi e davvero incantevoli Tutto questo con la vista panoramica sui bellissimi colli padovani.
Domenica scorsa ho fatto una lunga passeggiata, lungo una polverosa sterrata sulla dorsale del monte Fasolo, in mezzo a questo spettacolo.
Lascio per una volta il racconto dei borghi dell’Alta Marca Trevigiana per farvi fare un giro a Senarega. Senarega é un borgo dell’entroterra ligure a 723 m s.l.m , io non ero mai stata in Liguria, quest’ estate, dal Piemonte, dove sono rimasta quasi due settimane mi sono spinta, con Stella e il mio Pandino […]
La Comunità di Tovena frazione di Cison di Valmarino (TV) ha una storia antica (compare infatti già nel diploma promulgato da Ottone I il 2 febbraio 962) Il toponimo di Tovena troverebbe la sua remota origine nella particolare conformazione del terreno sul quale sorge il piccolo borgo. Probabilmente Tovena deriva infatti da toff che sta ad indicare un terreno duro e impenetrabile. Tovena è a una decina di km da casa mia, é il borgo che si attaversa prima di salire a “passo San Boldo”, noto passo di zona, ma questo suo essere paese “di passaggio” fa sì che pochi ci si fermino, e non molti ci si addentrino, anche per chi abita vicino come me. Ed è un peccato, Tovena è un paese antico e meraviglioso, purtroppo molte case sono abbandonate, è stato luogo di grande miseria ed emigrazione, ma è bellissimo. Di recente una iniziativa lo ha messo…
Benvenuti alla scoperta degli antichi borghi dell’alta Marca Trevigiana, quelli che non fanno parte dei “borghi più belli d’Italia” (ne abbiamo due anche in provincia di Treviso) ma sono, ugualmente, bellissimi.
Nogarolo è un piccolo borgo, una frazione della Tarzo “più profonda”, nella parte nord della provincia di Treviso, recentemente diventata patrimonio unesco per i “colli del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” (anch’io abito in queste zone, Nogarolo è a una dozzina di km da me), che ha mantenuto alcuni elementi caratteristici, che lo rendono per alcuni aspetti persino più esclusivo rispetto a quei borghi che vengono frequentemente celebrati per la loro bellezza.
Passeggiando sulle strade, salendo le gradinate che dalla piazza portano alla chiesa, Nogarolo appare come un paese d’altri tempi: silenzioso e circondato da boschi e alture, tipiche architetture rappresentate da vecchi edifici con portici e fontane. Molte case sono abbandonate o in vendita, altre sapientemente ristrutturate.
Tutte le foto sono mie, buona passeggiata a Nogarolo, Lucia.
Nell’area compresa tra Astigiano, Monferrato, Chierese e Colline del Po si distribuisce una straordinaria rete di testimonianze storico-artistiche, di rilevanza europea: una galassia di chiese romaniche caratterizzate da uno stile unico, noto come «scuola del Monferraton. Piccole pievi, abbazie e campanili sorti tra l’XI e il XIII secolo in un territorio di grande importanza politico-commerciale e di notevole bellezza paesaggistica. Le chiese sono una cinquantina in questa zona. Vi mostro alcune foto di tre, fra quelle viste la scorsa estate, mi sono perdutamente innamorata di queste chiese e di questa terra.
Le foto sono tutte mie.
Benvenuti nel Medioevo
Lucia
Santi Nazario e Celsio, Montechiaro d’Asti (At)
Santi Nazario e Celsio, Montechiaro d’Asti (At) ph Lucia Lorenzon Santi Nazario e Celsio, Montechiaro d’Asti (At) ph Lucia Lorenzon Santi Nazario e Celsio, Montechiaro d’Asti (At) ph Lucia LorenzonSanti Nazario e Celsio, Montechiaro d’Asti (At) ph Lucia Lorenzon
A questi 53 anni, pieni di felicità e di dolore, di speranza e incertezza. Al mondo di emozioni nuove, conosciute solo oltrepassato il mezzo secolo di vita. Alla tanta bellezza che ho conosciuto e mi ha arricchito e arricchisce il cuore. Alle difficoltà da superare che continuano ad insegnarmi che potevo fare più di quel di cui mi credevo capace. Al mia indole indomita, che convive con tante fragilità e lacrime, con momenti di scoramento profondo, ma che resiste, e spero sempre resisterà, per combattere per me stessa e per chi amo Ai kg, appoggiati qua e là, che hanno avvolto, ammorbidito, la magrissima donna che sono stata, anche se si sono poggiati un pochino in troppi eh! Ché, ve lo dico, la premenopausa è una rogna, e il metabolismo rallenta, altro che scusa, o leggenda metropolitana, rallenta! Ai segni del tempo, che aumentano, ma gli occhi e l’espressione felice nelle foto degli ultimi due anni, nonostante la pandemia, e le tante difficoltà, le grandi stanchezze, e il dolore fisico, non li trovo mai nel mio, pur più bello, volto del passato, anche lontano. Al mio continuare ad essere ingenua come una bambina, in certe cose, e come una bambina tanto buffa e giocosa. Non mi si tocchino però le cose in cui credo e coloro che amo, perché quella bambina muta in una guerriera. Alla consapevolezza dei limiti, delle paure irrisolte, dei lati “brutti” del mio carattere, a quella madre che non so perdonare, pur sapendo che, nel farlo, farei del bene in primis a me, consapevolezza che su alcuni aspetti di me posso ancora far qualcosa, altri non posso che accettarli e conviverci, anche se ne pagherò le conseguenze. Ai sogni, alle speranze, alle fantasie, alle corse per far quella foto, proprio lì, proprio quella, che sennò perdo il momento. Alle preghiere che talvolta ho reimparato a dire, dopo anni di silenzio, seppure non per me. A ciò che credevo perduto, e non cercavo, e invece era solo ancora da incontrare. Ai miracoli della mia vita che ritengo sia stata dura, e so lo sarà, ma mi ha regalato la mia meravigliosa Stella e un grande amore. So che solo questo era il tempo giusto, so che solo il percorso fatto, per quanto sofferto, è il percorso che mi ha fatta diventare ciò che sono ed è l’unico che poteva condurmi dove sono ora. Sono sempre una creatura inquieta, ma sono grata per ciò che di bello sento nel cuore.
Non è affatto consueto che in questi giorni di novembre ancora ci siano tante foglie, soprattutto sulle viti, ma anche sugli alberi. Non è consueta questa temperatura che se scende, anche di molto la mattina, tocca ancora i 18 gradi nelle ore centrali del giorno, e le foglie non seccano, non divengono marroni, brune, non cadono. Nemmeno il vento che ha soffiato forte alcune notti, insieme alla pioggia le ha fatte cadere. In questo autunno 2021 il “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” é un poco meno vero, é comunque in ritardo. Mi muovo in questo mondo di colline a predominante gialla dove l’impero del verde estivo non ha ceduto cadendo, ha solo cambiando veste, e la sta tenendo a lungo. Sono incantata. In un periodo in cui ho in me tanta tristezza, vivo anche in una costante, contrastante, esperienza di bellezza…