“Casa” è dove sta il cuore…

immagine di L. Jover

Non aveva una casa. “La casa è dove sta il cuore”, dicono. Era maledettamente vero. Non c’erano mura, camini, angoli familiari, profumi, vecchie coperte, persone, paesaggi, animali, che la facessero sentire a casa in quel luogo.
Lì la sua anima non riposava, non era mai davvero felice, non si riconosceva in nulla.
Nemmeno nei volti che l’ avevano accompagnata lungo tutta la vita.
Non sentiva di appartenere a nessuno, neanche a sé stessa.
Non fino all’ incontro con Lui.
Le persone diventano casa. L’ unica possibile.
Diventano nido, diventano focolare, diventano appartenenza, diventano pace.
Le sue braccia erano le sue mura .
Il suo odore era l’unico che avrebbe riconosciuto ovunque.
I suoi occhi erano il suo soffitto e il suo cielo.
Il battito del suo cuore una ninna nanna antica.
La sua voce la carezza mancata di una madre.
Il suo corpo la sua coperta calda.
Una lama le si era sfilata dal cuore, riconoscendolo: l’ unico pezzo di un mosaico universale che si incastrava perfettamente con lei.
L’ incarnazione di ogni forma d’ amore che le era mancata.
Un uomo /madre
un uomo/figlio
Un uomo/amante
Un tutto. Un perfetto cerchio d’ amore.
Un grido, un canto, un sussurro, un fiato.
Il senso di una vita.

Lucia Lorenzon 4 luglio 2018

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